Oltre l'apparenza... La storia di Matteo


La storia di Matteo è una delle più toccanti e delle più tristi che forse vi racconterò. Prima di presentarmi a lui, avevo timore di una sua reazione violenta, era questa la sensazione che trasmetteva il suo aspetto: vestito trasandato, pochi denti in bocca, sporco e sguardo cattivo.
Chi si avvicinerebbe?!
Anche alcuni senzatetto che lo conoscevano mi dicevano:"Stacci lontano per l’amor di Dio”
Feci uno sforzo, mi feci coraggio e gli chiesi se era lui Matteo, al suo si gli dissi che gli mandava un saluto un nostro amico comune.
A quel punto il suo sguardo “cattivo” mutò, e il suo ghigno diventò un sorriso. “Apprezzo molto che ti sia avvicinato”, mi disse.
Mi ringraziò semplicemente per averlo salutato e questo mi sorprese.
Chi ti ringrazia per esserti avvicinato? Qualcuno che si sente scartato, qualcuno che non si crede importante.
Purtroppo quello che so di lui lo devo proprio a questo amico comune, perché Matteo non ha potuto raccontarmi di persona la sua storia.
Fidentino di nascita, viveva nella stazione di Fornovo e quello che lo portò a vivere come senza fissa dimora furono un susseguirsi di sfortunati eventi
Per un periodo della sua esistenza ha avuto una vita normale, un lavoro come fresatore,una compagna, da cui ha avuto una bimba. Ma alla rottura della relazione ha iniziato ad abusare di alcol, poi la perdita di entrambi i genitori nell’arco di un anno, lo fece cadere nella depressione che lo portò a tentare il suicidio svariate volte. Tutte queste disavventure lo costrinsero a vivere per strada, a continuare a bere, a credere di non valere nulla, a pensare di non essere all’altezza di poter cambiare vita. Al mix di problemi si aggiunse anche un cancro al cervello. 
Il desiderio di rivedere sua figlia, però lo spinse molte volte a riprendere in mano la sua vita, tornare a lavorare, smettere di bere, vivere in una casa. Ma purtroppo non si sentì mai all'altezza di poter mettere in pratica i suoi sogni, non credendo di esserne capace.

Vorrei dirvi che il racconto di Matteo prende una piega diversa, che lui cambia vita, torna da sua figlia e sono felici insieme... Ma non sarebbe la verità.
Matteo è stato travolto da un treno l'11 dicembre, a Boretto (Reggio Emilia), è sopravvissuto all'impatto per poi morire in ospedale giorni dopo. C'è chi pensa che fosse li per farla finita, chi per raccogliere mozziconi di sigaretta. La verità è che Matteo ha smesso di soffrire per sempre.

Se ho iniziato a scrivere questo blog lo devo sopratutto a lui, non tanto per la sua storia, perché non la conoscevo sino poco tempo fa, ma perché quando ho saputo della sua morte ho iniziato a riflettere sul fatto che molti di questi uomini e donne che popolano le strade, le stazioni, case abbandonate, una volta scomparsi nessuno li ricorderebbe. E questo blog lo voglio dedicare a queste persone e a dimostrare che quello che succede a loro può accadere a chiunque di noi.

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